REPUBBLICA DELLA COSTA D’AVORIO
STORIA
Dopo essere stata una delle colonie francesi dell’Africa occidentale, la Costa d’Avorio ha ottenuto l’indipendenza il 7 agosto 1960.
Per trent’anni il Partito democratico (PDCI) è stato l’unica forza politica riconosciuta e solo nel 1990 è stato introdotto il multipartitismo sul modello francese.
Nel 2010, dopo le elezioni presidenziali vinte da Alassane Ouattara, si è aperto un violento confronto che ha contrapposto i sostenitori del neo eletto presidente e le forze riconducibili all’ex presidente Laurent Gbagbo.
Il conflitto si è concluso nell’ aprile 2011 con l’intervento delle truppe francesi (su mandato ONU a seguito della risoluzione 1975 votata quasi all’unanimità). L’ex presidente Gbagbo è stato arrestato e consegnato alla Corte Penale Internazionale, sotto l’accusa di aver commesso crimini contro l’umanità, mentre Alassane Ouattara è stato proclamato nuovo presidente della Repubblica.
Nel periodo immediatamente successivo alla fine del conflitto, il Presidente Ouattara e il nuovo governo hanno cercato di rilanciare il dialogo con l’opposizione, al fine di consolidare la pace e facilitare il processo di riconciliazione nazionale.
Diverse sono state le misure adottate dal Governo al fine di alleggerire la tensione: l’ingresso nella Commissione Elettorale Indipendente (CEI) dei rappresentanti dell’opposizione, la liberazione dei prigionieri pro-Gbagbo, il ritorno dei rifugiati politici di alto rango e lo scongelamento dei loro beni bancari.
Nonostante la lentezza e le difficoltà nel rilanciare il dialogo politico, la situazione politica del Paese può comunque dirsi ritornata alla normalità. Ne è la prova il pacifico svolgimento delle elezioni presidenziali, nell’ottobre del 2020, le quali hanno portato alla rielezione del Presidente Ouattara per un terzo mandato dopo un processo di revisione costituzionale.
Permane tuttavia qualche elemento di fragilità nel processo di stabilizzazione, dovuto ad un processo di riconciliazione non completamente ultimato e alle incognite dovute sfide di sicurezza che emanano dai paesi confinanti.
Con la presidenza Ouattara si è intrapreso un processo di normalizzazione del paese, in particolare attraverso i programmi di riforma del settore della sicurezza, del rinnovamento infrastrutturale del paese e del rilancio dell’economia.
Una nuova e sempre più pressante minaccia alla sicurezza interna del Paese è costituita dall’estendersi del terrorismo jihadista nella regione. Dopo gli attacchi in Mali (novembre 2015) e in Burkina Faso (gennaio 2016), il 13 marzo 2016 anche la Costa d’Avorio è stata vittima di un attacco terroristico. Dal 2021 in poi tuttavia, nonostante la presenza di cellule jihadiste che dai paesi limitrofi sconfinano nel paese, non sono occorsi attacchi terroristici.